“Nel cuore del Giglio”
Collaboratrice di IsHotel, Costanza Barlondi è una guida turistica della sua città natale: Firenze. Assieme ad Emiliano Cribari, svolge una sapiente e meticolosa indagine sui luoghi più suggestivi e segreti della città. Un percorso interdisciplinare tutto da scoprire e raccontare in un’insolito punto di vista sulla città che non finirà mai di stupire.
Ciao Costanza, se volessimo incontrarci a Firenze, dove ci daresti appuntamento?
Al Chiostro dello Scalzo, splendido ambiente affrescato nel Cinquecento da Andrea del Sarto, ma sconosciuto spesso anche agli stessi fiorentini. In primo luogo perché è una piccola oasi di pace e bellezza nel centro storico e poi perché spesso ci si dimentica che a Firenze oltre alla Galleria degli Uffizi e al David di Michelangelo c’è molto altro da scoprire, come i tesori d’arte nascosti, le tradizioni culinarie, l’artigianato…
Sono diverse le città che si contendo il soprannome di “città magica”. Quanto lo è la tua Firenze e perché?
Firenze è magica perché, nonostante io abbia sempre vissuto qui, la luce di un tramonto, un dettaglio di un’opera che fino a quel momento non avevo notato, la vetrina di un laboratorio artigiano sono ancora capaci di sorprendermi… e mi trovo a scattare foto come una turista (ma non cederò mai al selfie-stick!)
Il tuo mestiere di “guida” e di storica dell’arte, suggerisce un ampia e minuziosa conoscenza della tua città. La tua indagine si è conclusa o c’è ancora molto da scoprire?
Credo che la bellezza di una materia come la storia dell’arte sia l’interdisciplinarietà. Studiando le collezioni medicee ad esempio mi sono trovata ad approfondire la tecnica di produzione della porcellana, la storia dell’invenzione del pianoforte, la cartografia e i sistemi di misurazione del tempo, la storia delle grandi dinastie europee… Materie che a prima vista possono sembrare distanti tra loro si collegano come pezzi di un enorme puzzle che si estende da Firenze al resto del mondo e che probabilmente non completerò mai. Ma del resto, quando il puzzle è completo, è finito il divertimento, giusto?
Firenze è sinonimo di “Uffizi”, meta gettonatissima del turismo di massa e non a caso soggetta al fenomeno dell’overbooking. Quello che sembrava un settore da presidio “slow”, rischia di diventare anch’esso oggetto del consumismo turistico. Ti senti parte della soluzione del problema?
Credo che fare la guida turistica significhi anche essere ambasciatori della propria città. Spesso la guida è una delle poche persone del luogo con cui il turista si relaziona e quindi sento la responsabilità di rappresentare al meglio Firenze e, come esperta del luogo, di guidare il visitatore verso luoghi che non sono inclusi nei classici itinerari turistici ma racchiudono l’essenza della città.
Conosciamo Emiliano e il suo “obiettivo”. Quello che offrite non è solo un approccio didattico. Che cosa significa l’esperienza per le strade di Firenze con voi?
Pensiamo che il valore aggiunto che io ed Emiliano portiamo in questo tour sia quello di essere due fiorentini innamorati della loro città. L’idea è quella di mostrare ai clienti angoli della città meno conosciuti, raccontare i segreti gelosamente custoditi dalle mura delle chiese e dei palazzi fiorentini e portarli alla scoperta dei laboratori che ancora oggi producono artigianalmente le eccellenze che hanno reso Firenze famosa nel mondo, come gli articoli in pelle, la carta marmorizzata, i profumi.
Quanti giorni consiglieresti di soggiornare a Firenze ad un turista, per poterla capire a fondo o quantomeno per portarne con sé il giusto ricordo?
Ho notato che spesso la permanenza a Firenze è ridotta a un paio di giorni, talvolta addirittura 24 ore. Calcolando che oltre il dieci per cento del patrimonio culturale italiano è concentrato in questa città, io consiglierei almeno cinque giorni, non solo per ammirare le bellezze artistiche di Firenze, ma anche per tentare di comprendere la personalità dei suoi abitanti che, al pari degli antichi palazzi nobiliari, tendono ad avere un aspetto esterno ruvido e austero ma a chi non si lasci intimidire dalla prima impressione, rivelano un animo allegro e un profondo orgoglio ed amore per la propria città.
La città del giglio è famosa anche per il suo hinterland e per le sue ville…
La visita delle ville di campagna è qualcosa che io consiglio sempre per uscire dal caos cittadino e scoprire ad esempio le 150 varietà di agrumi del giardino della Villa di Castello oppure i magnifici arredi della Villa La Petraia, che il re Vittorio Emanuele II fece arrivare da tutta Italia per la sua Bella Rosina…
E della nostra Villa Tolomei che ci dici?
Villa Tolomei è un luogo unico a due passi dal centro ma al tempo stesso immerso nella quiete della campagna toscana. Gli splendidi interni affrescati hanno il fascino della residenza d’epoca ma al tempo stesso la struttura è dotata di ogni tipo di confort, dalla piscina al ristorante in grado di soddisfare anche i clienti più esigenti.
Percorsi culinari, itinerari gastronomici, l’idea di cibo in questi anni si lega sempre di più a concetti di esplorazione e territorio. Quanto è legato il tuo mestiere a questa realtà?
Penso che non si possa comprendere appieno la cultura e la tradizione di un territorio senza aver sperimentato la cucina e la gastronomia locale. Questo vale a maggior ragione per Firenze e per la Toscana, dove la vite e l’olivo erano coltivati fin dai tempi degli Etruschi. Per questo propongo sempre ai miei clienti degli itinerari nella campagna toscana, dove alla bellezza del panorama si associano degustazioni di olio, vino, formaggi e salumi. Mi piace scegliere piccoli produttori, che lavorano ancora secondo sistemi tradizionali e sono custodi di un sapere artigiano che rappresenta una grande ricchezza di questa regione.
Firenze, come altre città, merita di essere visitata almeno una volta nella vita. Cosa diresti ad un turista per convincerlo a tornare?
Di solito non ho mai avuto bisogno di convincere i miei clienti a tornare, sono loro che molto spesso alla fine di una visita mi dicono: “Ci rivedremo presto! Vogliamo assolutamente tornare e scoprire di più!”
Infine cosa vuoi dire agli ospiti di Villa Tolomei e a quelli che lo saranno?
Avete scelto un hotel meraviglioso. Non vedo l’ora di potervi mostrare il meglio della città e del territorio, per rendere il vostro soggiorno ancora più speciale!