MARCO TORTORETO

MARCO TORTORETO

“Vivere nel Blu” Marco è il responsabile del centro diving dell’isola di Cavallo e collabora da anni con la nostra struttura Hotel & SPA des Pecheurs.  La sua vita si divide tra due continenti ma è unita da un’unica costante: il mare e le sue profondità.   La tua vita è divisa tra la Thailandia e l’Isola di Cavallo, cosa ti trasmettono questi due posti incantevoli così diversi? Riflettendo attentamente intorno al tempo trascorso, posso con tutta tranquillità affermare che rimane in entrambi i luoghi, un’esperienza straordinaria. I posti in cui trascorro il mio tempo si caratterizzano dal rapporto con la natura e il mare. Cavallo è un’isola unica al mondo, per il suo ecosistema completamente diverso da ogni altro luogo che abbia avuto occasione di visitare. E’ un’isola dominata dal vento in cui tutto accade in conseguenza delle condizioni del mare. Il granito nella sua immensa solidità indubbiamente fa’ la sua parte, condizionando l’umore e lo stato d’animo di chi vi soggiorna. La sensazione di pace e armonia con la natura è davvero unica. In Thailandia vivo invece in un’isola dominata dal mare e dalla foresta pluviale quasi interamente inesplorata. La millenaria cultura del popolo thailandese, è tra le più ospitali e tolleranti del mondo, ti permette di sentirti a casa ovunque. Il popolo thailandese è un popolo fiero e risoluto che ha fatto dell’ospitalità, caratteristica principale nei suoi rapporti con l’altro. In entrambe i casi il clima è ottimale: a Cavallo d’estate e in Thailandia d’inverno. Per rispondere in sintesi alla tua domanda, direi che questi luoghi mi trasmettono una straordinaria gioia di vivere. Tra le caratteristiche comuni sono...
COSTANZA BARLONDI

COSTANZA BARLONDI

“Nel cuore del Giglio” Collaboratrice di IsHotel, Costanza Barlondi è una guida turistica della sua città natale: Firenze. Assieme ad Emiliano Cribari, svolge una sapiente e meticolosa indagine sui luoghi più suggestivi e segreti della città. Un percorso interdisciplinare tutto da scoprire e raccontare in un’insolito punto di vista sulla città che non finirà mai di stupire.   Ciao Costanza, se volessimo incontrarci a Firenze, dove ci daresti appuntamento? Al Chiostro dello Scalzo, splendido ambiente affrescato nel Cinquecento da Andrea del Sarto, ma sconosciuto spesso anche agli stessi fiorentini. In primo luogo perché è una piccola oasi di pace e bellezza nel centro storico e poi perché spesso ci si dimentica che a Firenze oltre alla Galleria degli Uffizi e al David di Michelangelo c’è molto altro da scoprire, come i tesori d’arte nascosti, le tradizioni culinarie, l’artigianato… Sono diverse le città che si contendo il soprannome di “città magica”. Quanto lo è la tua Firenze e perché? Firenze è magica perché, nonostante io abbia sempre vissuto qui, la luce di un tramonto, un dettaglio di un’opera che fino a quel momento non avevo notato, la vetrina di un laboratorio artigiano sono ancora capaci di sorprendermi… e mi trovo a scattare foto come una turista (ma non cederò mai al selfie-stick!) Il tuo mestiere di “guida” e di storica dell’arte, suggerisce un ampia e minuziosa conoscenza della tua città. La tua indagine si è conclusa o c’è ancora molto da scoprire? Credo che la bellezza di una materia come la storia dell’arte sia l’interdisciplinarietà. Studiando le collezioni medicee ad esempio mi sono trovata ad approfondire la tecnica di produzione della porcellana,...
VIK – VERY IMPORTANT KIDS

VIK – VERY IMPORTANT KIDS

“Viaggiare con stupore” Acquisire conoscenza attraverso il gioco, realizzando attività culturali, artistiche, scientifiche e gastronomiche. Questa la base dell’offerta della società VIK (Very Important Kids) che ha immaginato di fornire i propri servizi alle famiglie che vengono in vacanza in Italia, costruendo esperienze a misura di bambino che permettano loro di apprendere attraverso il divertimento. Il concept che ha ispirato VIK è quello dell’edutainment (educate and entertain) ossia educare e divertire i bambini e ragazzi tra i 4 e i 16 anni durante i loro viaggi: alla scoperta di nuove esperienze storiche, artistiche e piene di divertimento! VIK oltre ad essere una società fiorentina di servizi dalla A alla Z per i “piccoli viaggiatori” è anche un simpatico personaggio. Un bambino felice dagli occhiali giganti pronto ad appendersi ad una mongolfiera per girare il mondo. Protagonista di una linea varia di gadget eco compatibili creati con materiali di recupero per assicurare il massimo della qualità e della sostenibilità ambientale. Curioso e attento, VIK guarda il mondo come solo i bambini sanno fare: con stupore. I tour culturali sono scritti con un linguaggio specifico per ogni fascia di età. Al centro delle storie e dei racconti i soggetti storici di rilievo faranno un giorno parte dei ricordi dei nostri piccoli grandi avventurieri, contribuendo a formare il loro bagaglio di conoscenze.   Le cacce al tesoro originali hanno l’intento di vivere le città attraverso il gioco alla ricerca di segreti e dettagli nascosti che fanno parte della storia e del territorio. Classi di arte e ceramica e laboratori di scienza guidati da un’esperta laureata in astrofisica, per scoprire i primi segreti del cosmo...
EMILIANO CRIBARI

EMILIANO CRIBARI

“La fotografia da Firenze al Piccolo Sud”   Emiliano Cribari nasce a Firenze nel 1977. La sua ecletticità ha raccolto da subito la nostra attenzione e lo ha reso un nostro stretto collaboratore. Sue le foto di Villa Tolomei ed dell’evento “Hero a Firenze”. Oggi lo intervistiamo per sapere qualcosa in più del mondo della fotografia e dell’immagine. Ciao Emilano, come sta la fotografia? Se si osserva il fenomeno dalla parte dei fruitori la fotografia sta bene, sta benissimo. È infatti un pullulare di immagini, mostre, corsi, fotocamere… Quando mai la fotografia ha fatto così tanto parlare di sé? Se invece si osserva il fenomeno dalla parte di chi crea fotografia (per lavoro, intendo), allora è diverso: perché il digitale sta letteralmente massacrando il mercato professionale, illudendo le persone che fotografare sia semplice, quasi un gioco… Oggi le immagini scorrono a una velocità impressionante, sminuendo il lungo lavoro che il fotografo ha dedicato (o avrebbe dovuto dedicare) alla singola immagine. I numeri hanno sovrastato il tempo e la qualità. Ed è mortificante. Da Firenze a “Piccolo Sud”, perché il meridione? Il mio legame con il Sud è un legame di sangue e di memoria. Mio padre infatti è calabrese, e io ho avuto la fortuna di trascorrere quasi ogni estate della mia vita immerso in tanti piccoli Sud, che mi sono entrati dentro e che adesso, a distanza di anni, sto provando a raccontare tramite il filtro fotografico della memoria. Credi sia fondamentale la scelta del mezzo fotografico come medium narrativo? Per me sì, adesso sì. Non saprei e non vorrei raccontare diversamente. In generale, però, guardando al futuro, forse i racconti troveranno sempre più agio e più spazio dentro ai...